Plinio Corrêa de Oliveira

 

Avvertimento miracoloso

 

 

 

 

 

 

 

La Folha de S. Paulo del 21 luglio ha pubblicato una fotografia proveniente da New Orleans, in cui si vede una statua della Madonna di Fatima che piange. Il documento ha suscitato un vivo interesse nel pubblico. Penso, quindi, che alcune informazioni sull’argomento soddisferanno le legittime esigenze di molti lettori.

Non conosco fonte migliore sul tema di un articolo intitolato molto all’americana “Le lacrime della statua hanno bagnato il mio dito”. Ne è autore padre Elmo Romagosa, ed è stato pubblicato il 20 luglio sul Clarion Herald, settimanale di New Orleans distribuito in undici parrocchie dello Stato della Louisiana.

I precedenti del fatto sono universalmente noti. Nel 1917, Lucia, Giacinta e Francesco ebbero diverse visioni della Madonna a Fatima. L’autenticità di queste visioni fu confermata da diversi prodigi nel sole, attestati da tutta una folla riunita mentre la Vergine si manifestava ai tre bambini.

In termini generici, la Madonna incaricò i tre piccoli pastori di comunicare al mondo che era profondamente dispiaciuta per l’empietà e la corruzione degli uomini. Se non avessero cambiato vita, sarebbe venuto un terribile castigo, che avrebbe fatto scomparire diverse nazioni. La Russia avrebbe diffuso ovunque i suoi errori. Il Santo Padre avrebbe dovuto soffrire molto.

Il castigo sarebbe stato evitato solo se gli uomini si fossero convertiti, se la Russia e il mondo fossero stati consacrati al Cuore Immacolato di Maria e se si fosse fatta la comunione riparatrice dei primi sabati di ogni mese. Da tutto questo viene naturale chiedersi se le richieste sono state soddisfatte.

Nel 1942 Pio XII fece una consacrazione del mondo al Cuore Immacolato di Maria. Suor Lucia sostenne che all’atto mancarono alcune caratteristiche indicate dalla Madonna. Non intendo analizzare in questa sede il complesso argomento. Registro soltanto di passaggio che è discutibile se questa richiesta della Madonna sia stata soddisfatta o no.

Quanto all’altra richiesta, cioè la conversione della Umanità, è tanto ovvio che non è stata soddisfatta, che mi dispenso dall’entrare in particolari.

Siccome la Madonna ha posto il soddisfacimento delle sue richieste come condizione perché fossero allontanati i flagelli apocalittici da Lei preannunciati, è logico che scenda sulla umanità la collera vendicatrice e purificatrice di Dio, prima che ci venga la conversione degli uomini e la instaurazione del Regno di Maria.

Dei tre bambini di Fatima, l’unica sopravvivente è Lucia, oggi religiosa carmelitana a Coimbra. Sotto la sua immediata direzione, un artista ha scolpito due statue, che corrispondono per quanto possibile ai tratti fisionomici con cui la santissima Vergine è apparsa a Fatima.

Entrambe queste statue, dette “pellegrine”, hanno percorso il mondo, portate da sacerdoti e laici. Una di esse è stata recentemente condotta a New Orleans, e lì ha pianto.

Padre Romagosa, autore della cronaca a cui ho fatto riferimento, aveva sentito parlare di queste lacrimazioni da padre Joseph Breault M.A.P., che è l’accompagnatore della statua. Però era profondamente riluttante ad ammettere il miracolo. Perciò chiese all’altro sacerdote di avvertirlo appena il fenomeno avesse cominciato a prodursi.

Padre Breault, notando una certa umidità negli occhi della Vergine pellegrina, il 17 luglio telefonò a padre Romagosa, che accorse presso la statua alle 21,30, portando con sé fotografi e giornalisti. Di fatto, tutti poterono notare una certa umidità negli occhi della statua, che fu subito fotografata. Padre Romagosa passò allora il dito sulla superficie umida e raccolse così una goccia di liquido, che fu pure fotografata. Secondo padre Breault, questa era la tredicesima lacrimazione alla quale assisteva. Alle 6,15 del giorno seguente, padre Breault telefonò nuovamente a padre Romagosa, informandolo che dalle 4 del mattino la statua piangeva. Padre Romagosa giunse poco dopo sul posto, dove, dice, “vidi una grande abbondanza di liquido negli occhi della statua, e una grande goccia di liquido sulla punta del naso della stessa”.

Fu questa goccia, così graziosamente pendente, che la fotografia divulgata dai giornali ha mostrato al nostro pubblico.

Padre Romagosa aggiunge che vide “un movimento del liquido mentre sgorgava lentamente dalla palpebra inferiore”.

Ma egli voleva eliminare ogni dubbio. Aveva notato che la statua aveva una corona fissata sul capo con un’asta metallica. Gli venne spontanea una domanda: non poteva essere stata introdotta, nell’orifizio in cui penetrava l’asta, una certa quantità di liquido, che poi era scorso fino agli occhi?

Cessato il pianto, padre Romagosa tolse la corona dal capo della statua: l‘asta metallica era assolutamente asciutta. Allora introdusse nel corrispondente orifizio un filo di rame rivestito di una carta speciale, che avrebbe per forza assorbito ogni liquido che vi si trovasse. Ma la carta uscì assolutamente asciutta.

Ancora non soddisfatto da questa esperienza, introdusse nell’orifizio una certa quantità di liquido, ma gli occhi si mantennero assolutamente asciutti. Padre Romagosa allora rovesciò la statua: tutto il liquido introdotto nell’orifizio uscì normalmente. Era assolutamente provato che dall’orifizio del capo - l’unico esistente nella statua - non era possibile che filtrasse liquido negli occhi.

Padre Romagosa si inginocchiò. Finalmente credeva. Il misterioso pianto ci mostra la Vergine di Fatima che versa lacrime sul mondo contemporaneo, come in altra occasione Nostro Signore pianse su Gerusalemme.

Lacrime di affetto tenerissimo, lacrime di dolore profondo, in previsione del castigo che verrà.

Verrà per gli uomini del secolo XX, se non rinunceranno alla empietà e alla corruzione. Se non lotteranno in modo particolare contro l’autodemolizione della Chiesa, il maledetto fumo di Satana che, secondo lo stesso Paolo VI, è penetrato nel sacro recinto.

Quindi, lettore, lettrice, c’è ancora tempo per arrestare il castigo!

Qualcuno dirà che questa non è una meditazione ideale per una lieta domenica. Mi chiedo se non è preferibile leggere oggi questo articolo sulla soave manifestazione della profetica malinconia di nostra Madre, piuttosto che sopportare i giorni di tragica amarezza che verranno, se non ci emenderemo.

Se verranno, mi pare logico che in essi vi sarà, almeno, una speciale misericordia per quanti, nella loro vita personale, avranno preso sul serio il miracoloso avvertimento di Maria.

Offro questo articolo alle mie lettrici e ai miei lettori perché possano beneficiare di questa misericordia...

(Traduzione dell’articolo Lágrimas, milagroso aviso, comparso sulla Folha de S. Paulo del 6-8-1972. Tratto da Cristianità 4 – N. 17 - 18 maggio – agosto 1976)


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