Il crociato del secolo XX

di S.A.I.R. Dom Luiz

d’Orleans e Bragança

 

 

 

Vienna, 29 aprile 2014, Palais Coburg (*)

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È per me motivo di grande gioia essere qui a Vienna e poter parlare a lorsignori su questo libro Il crociato del secolo XX, del prof. Roberto de Mattei. Sono particolarmente felice di essere in un paese che fino al ‘700 è stato un baluardo contro la penetrazione turca nella cristianità, come lo era prima stato contro l’assalto dell’eresia protestante. Austria è da sempre un cardine del cattolicesimo europeo, un cardine della civiltà cristiana.

Il prof. Plinio Corrêa de Oliveira soleva dire che il Sacro Impero è stato la più bella e compiuta realizzazione storica della civiltà cristiana, purtroppo andata distrutta dalle guerre napoleoniche. Ciononostante, ancor oggi possiamo scorgere importanti vestigia di quest’ordine non solo in Austria, ma anche in Germania, Ungheria, Polonia e via dicendo.

Ho conosciuto il prof. Plinio Corrêa de Oliveira quando ero ancora molto giovane. Già mio padre, il principe Dom Pedro Henrique, era un suo intimo amico. A 20 anni sono diventato socio della TFP brasiliana e, in questa condizione, ho condotto affianco al dott. Plinio una lunga battaglia in difesa della civiltà cristiana e della Santa Chiesa Cattolica.

Come ben spiega il prof. de Mattei nel libro che oggi presentiamo, il prof. Plinio Corrêa de Oliveira è stato un autentico crociato del secolo XX. Sin dalla più tenera età, egli ha saputo conoscere ed amare fino in fondo la civiltà cristiana europea. In particolare, il suo entusiasmo per l’Austria proviene da quando, all’età di otto anni, egli ha assistito il film del funerale dell’imperatore Francesco Giuseppe accompagnato da sua governante bavarese che, avendo servito in diverse famiglie nobili, conosceva molti dei personaggi ivi ripresi. Dal fondo del suo giovane cuore scaturì allora un grido di venerazione: quella è una società cattolica!

Al entusiasmo giovanile è seguito lo studio e la riflessione su questa grande realtà storica alla quale, nelle sue parole, “affidò il cuore”. Entrando nella scuola, però, egli subì l’urto frontale col mondo moderno. Si è quindi chiaramente delineata nel suo spirito la terribile alternativa: lasciarsi travolgere da questo mondo, oppure opporli resistenza rimanendo fedele agli ideali della civiltà cristiana. All’età di dodici anni la decisione era ormai presa: “Rimarrò fedele alla Chiesa, rimarrò fedele alla civiltà cristiana, e anche se dovessi avere tutto il mondo contro, io difenderò la Santa Chiesa Cattolica!”

Approfondendo sempre di più il suo entusiasmo, nonché le sue letture e riflessioni sulla civiltà cristiana, egli giunse a scrivere, nel 1959, il capolavoro Rivoluzione e Contro-Rivoluzione. In quest’opera egli spiega l’origine della crisi che oggi colpisce la Chiesa, mostrando come essa è nata quando l’uomo medievale ha abbandonato l’ideale della Croce dandosi invece ai piaceri mondani spronato da due passioni sregolate: l’orgoglio e la sensualità.

La prima tappa di questo processo rivoluzionario è stato il Rinascimento, che in molti suoi aspetti non era altro che un ritorno al vecchio paganesimo. Da allora, sempre provocate dal orgoglio e dalla sensualità, si sono succedute diverse rivoluzioni fino ai giorni nostri. L’orgoglio si ribella contro ogni autorità, esso vuole quindi cancellare ogni legittima disuguaglianza fra gli uomini, come pure fra l’uomo e Dio. Ecco le radici dell’ateismo e del panteismo. La sensualità si ribella contro ogni regola morale. Ecco le radici del liberalismo e del libertinaggio.

Storicamente la sregolatezza di queste due passioni ha prodotto tre grandi Rivoluzioni. La prima fu il Protestantesimo, la cosiddetta Riforma, in fondo una ribellione contro l’autorità monarchica del Papa nonché, in alcune sette, anche contro l’autorità aristocratica dei vescovi e dei sacerdoti. Nel Protestantesimo la sensualità ha portato all’abolizione del celibato sacerdotale e all’introduzione del divorzio. Alcuni secoli dopo gli stessi principi hanno dato origine alla Rivoluzione francese, che ha attuato in campo socio-politico, contro il re e la nobiltà, una ribellione del tutto simile a quella del Protestantesimo in campo ecclesiastico contro il Papa e i vescovi. In campo morale, la Rivoluzione francese ha ulteriormente facilitato la dissoluzione dei costumi.

Ma il processo rivoluzionario è continuato. Questa volta l’orgoglio si è scagliato contro le disuguaglianze sociali. Ecco il comunismo. Il comunismo pretendeva cancellare le ultime disuguaglianze rimaste, cioè quelle economiche e sociali. Esso ha inoltre stimolato la totale liberazione degli istinti, mirando ad uno stato di cose anarchico.

Lenin diceva che, per imporsi, il comunismo doveva abolire l’istituzione della famiglia. Ed ecco i movimenti rivoluzionari che favoriscono l’omosessualità, l’immoralità, il libero consumo di droghe e via dicendo. Tutto ciò che è fondato sulla legge divina dev’essere cancellato affinché l’uomo possa vivere nella più completa libertà.

Il processo rivoluzionario ebbe un’ulteriore fiammata nel ‘68 parigino. Galvanizzati da slogan tali “né Dio né padrone”, “vietato vietare” e “l’immaginazione al potere”, gli studenti della Sorbonne vollero abolire perfino il dominio della ragione nell’essere umano, proclamando la totale liberazione degli istinti.

La Rivoluzione non è uguale in ogni parte del mondo, né avanza sempre con la stessa velocità. Essa va comunque abbattendo, un pezzo alla volta, ciò che resta di civiltà cristiana. Il prof. Plinio Corrêa de Oliveira ha dedicato tutta la sua vita a combattere questa Rivoluzione. Egli non si è limitato semplicemente a descriverla come fenomeno storico, ma ha cercato di sbarrarle il passo, concretamente, nel secolo XX.

Nel libro del prof. de Mattei troviamo anche una sorta di riassunto di questo secolo, attraverso le citazioni del prof. Plinio Corrêa de Oliveira commentando i vari avvenimenti dell’epoca. In questi commenti, il leader cattolico cercava sempre di individuare, spiegare e quindi difendere gli interessi della Chiesa e della civiltà cristiana.

Il prof. Plinio Corrêa de Oliveira venne a conoscenza del messaggio della Madonna di Fatima solo negli anni ‘40 e ne rimassi subito profondamente colpito. Il messaggio, infatti, rispecchiava esattamente tutto ciò che egli pensava e predicava. Con questo messaggio, la Madonna aveva concesso al mondo un’immensa grazia. Se gli uomini non si convertono, ammoniva la Madre di Dio, se non fanno penitenza, verranno terribili castighi dei quali le due guerre mondiali non erano che un preavviso. Ma Fatima è anche un messaggio di speranza, giacché la Madonna ha promesso che, infine, il Suo Cuore Immacolato trionfarà.

Plinio Corrêa de Oliveira è stato un grande propagandista del messaggio di Fatima in tutto il mondo. Anche in Austria, egli ha ispirato la campagna Österreich braucht Mariens Hilfe (Austria ha bisogno dell’aiuto della Madonna).

Egli aveva una grandissima devozione alla Madre di Dio. Sin da bambino egli è stato un grande devoto della Madonna. Una volta, ancora molto giovane, dovette affrontare un’angosciante prova spirituale. Sicuro che il ricorso alla preghiera gli avrebbe procurato la soluzione, egli si gettò ai piedi di un’immagine di Maria Ausiliatrice, ottenendone una grande grazia. Da allora la sua devozione alla Madonna non vacillò più e, anzi, andò sempre affermandosi fino ai suoi ultimi giorni. Profondamente riconoscente, egli allora si affidò alla Madre di Dio: “Lotterò sempre per Lei, lavorerò solo per Lei, mi impegnerò a fondo per la Sua gloria. Le dedicherò tutta la mia vita!”.

Mi ricordo benissimo l’ultima riunione pubblica tenuta dal prof. Plinio Corrêa de Oliveira due mesi prima della sua morte. Egli ci ha richiamati ad avere fiducia nella Madonna, dicendo: “Quanto più ci sentiremo smarriti, più dobbiamo avere fiducia nella Madonna giacché Ella ha promesso che trionferà. Fiducia! Fiducia! Fiducia! Anche se dovesse tardare cinque, dieci, quindici anni, dobbiamo aver fiducia che un giorno verrà il trionfo del Cuore Immacolato di Maria”.

Non posso che raccomandare calorosamente il libro del prof. de Mattei. Esso è frutto di profonde riflessioni, ed è scritto in modo obiettivo, chiaro e facile da leggere. È veramente un capolavoro. Sono sicuro che esso aiuterà a conoscere in Austria l’opera del prof. Plinio Corrêa de Oliveira, stimolando tutti coloro che lottano per la civiltà cristiana. 

Grazie! 


(*) Rivista "Tradizione, Famiglia, Proprietà", Roma, Anno 10, n. 2, pag. 5-8.  Traduzione tratta dalla registrazione magnetofonica dell’intervento del principe Dom Luiz, senza revisione dell’autore.


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