20 febbraio – Giacinta e Francesco di Fatima: come la Madonna tratta le anime elette

di Plinio Corrêa de Oliveira

Da una riunione per soci e cooperatori della TFP brasiliana, 10 maggio 1991. Tratto dalla registrazione magnetofonica, senza revisione dell’autore

Quando apparvero le prime notizie sulla possibile beatificazione dei veggenti di Fatima, Giacinta e Francesco, il Prof. Plinio Corrêa de Oliveira commentò la portata e l’importanza di quanto si sarebbe realizzato, quasi dieci anni dopo, il 13  maggio 2001.

 

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Io do grande importanza a questa beatificazione. Quel che leggiamo di postumo sulla vita di Giacinta e Francesco parla con enfasi di un’esistenza santa, tale da meritare l’onore degli altari. Sia Giacinta, per tutto ciò che soffrì, che Francesco si ammalarono ed ebbero a soffrire difficili e penose infermità ecc. (…) Tutto fa credere che Giacinta fosse pienamente gradita dalla Madonna, quando avvennero le apparizioni. Però, con suo fratello non fu così.

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Egli in qualcosa dispiaceva alla Vergine, il che comunque non gli impedì di essere un testimone delle apparizioni e, quindi, di costituire un trio con sua cugina, Lucia, e con la sorella (*). Infatti, Francesco non udiva ciò che la Madonna diceva, ma “soltanto” La vedeva … (Magari potessimo vederLa! Neanche immagino che cosa potrei esprimere!). Ma fu chiaro che lui “soltanto” vedeva perché in qualcosa dispiaceva alla Santissima Vergine.

Dunque, considerate il modo in cui Lei tratta le anime elette – come Francesco in effetti lo era e morì in odore di santità: la Madonna gli limitò in qualche modo la conoscenza di ciò che accadeva. Quindi, egli ricevette la grazia di vederLa, ma non quella di ascoltarLa. Così, la Madonna fu severa nel non consentire a Francesco di udire la sua voce; ma dopo, avendogli concesso la grazia di pentirsi, gli diede pure la grazia di emendarsi. Dunque, una vita breve, tutta fatta di olocausto, una vita santa e una morte in odore di santità.

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Giacinta si trovava su un gradino più alto, perché udiva quel che la Madonna diceva. Quindi, si fece carico di tutto il peso delle privazioni e persino delle incomprensioni delle persone del suo tempo e morì amorosamente rivolta alla Vergine. Sono due anime che, se saranno beatificate, riuniranno in sé un ricco insieme di insegnamenti per noiColoro che ebbero la grazia di giammai peccare, potranno vedere in Giacinta una speciale protettrice; temo, però, che il numero dei protetti di Francesco sia maggiore e che coloro che hanno peccato vedano proprio in Francesco un particolare protettore. E che, insomma, in quell’occasione due nuovi protettori fioriranno per noi in Cielo. Che cosa vuol dire “fioriranno in Cielo”? Infatti, loro sono ormai in Cielo e, quindi, già sbocciati. Però, otterranno la gloria estrinseca (cioè terrena) che decorrerà dalla beatificazione ed è in questo senso che adopero il termine “sbocciare”.

(*) Nota: Francesco infatti ebbe dalla Madonna la promessa di andare in Cielo a condizione di dire molti rosari. Alla vigilia della morte, quando era evidente che si trovava purificato dei suoi difetti, chiese a sua sorella e a sua cugina di ricordargli i peccati  commessi in altri tempi. Loro lo fecero con grande franchezza e Francesco accettò con altrettanta umiltà le osservazioni fattegli.

Dal https://circolopliniocorreadeoliveira.blogspot.it

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