Se la più potente forza propulsiva della Rivoluzione è il dinamismo delle passioni umane, scatenate da un odio metafisico contro Dio, contro la Verità e contro il Bene, esiste una simmetrica dinamica contro-rivoluzionaria che mira a regolare le passioni subordinandole alla volontà e alla ragione. La forza propulsiva della Contro-Rivoluzione sta nel vigore spirituale derivante all’uomo dal fatto che in lui Dio governa la ragione, la ragione domina la volontà e questa infine domina la sensibilità. Egli è servo di Dio ma, appunto per questo, padrone di sé.
Un tale vigore spirituale non può essere concepito senza prendere in considerazione la vita soprannaturale, che eleva l’uomo sopra le miserie della natura decaduta. In questa forza spirituale sta, per Plinio Corrêa de Oliveira, il dinamismo più profondo della Contro-Rivoluzione.
“Ci si può chiedere che valore abbia questo dinamismo. Rispondiamo che, in tesi, è incalcolabile, e certamente superiore a quello della Rivoluzione: ‘Omnia possum in eo qui me confortat’ (Fil. 4, 13).
Quando gli uomini decidono di collaborare con la grazia di Dio, allora nella storia accadono cose meravigliose: la conversione dell’Impero romano, la formazione del Medioevo, la riconquista della Spagna a partire da Covadonga, sono tutti avvenimenti di questo tipo, che accadono come frutto delle grandi risurrezioni dell’anima di cui anche i popoli sono suscettibili. Risurrezioni invincibili, perché non vi è nulla che possa sconfiggere un popolo virtuoso e che ami veramente Dio” (118).
Note:
[118] P. Corrêa de Oliveira, Rivoluzione e Contro-Rivoluzione, cit., p. 152. Su questa linea R. de Mattei, La vita interiore fondamento della Contro-Rivoluzione, in “Lepanto”, nn. 132-133 (luglio-agosto 1993).