Due ecclesiastici – due mondi
Sopra, il cardinale Rafael Merry del Val, Segretario di Stato di San Pio X.
Sotto, monsignor Jacques Gaillot, vescovo titolare di Parthemia, vescovo rimosso da Evreux.
Il pensatore brasiliano distingue nella Rivoluzione tre profondità che, cronologicamente, fino a un certo punto si compenetrano.
La dimensione più profonda è quella delle tendenze. Quando le tendenze disordinate dell’uomo rifiutano di conformarsi a un ordine di cose che dovrebbe guidarle e correggerle, esse cominciano a modificare le mentalità, i modi di essere, i costumi e le espressioni artistiche.
Da questi strati profondi, la crisi passa nel terreno ideologico. E’ la rivoluzione nelle idee. Il dottor Plinio ricorda la frase di Paul Bourget nella sua celebre opera Le démon de midi: “bisogna vivere come si pensa, se no, prima o poi, si finisce col pensare come si è vissuto” (52). Ispirate dalla sregolatezza delle tendenze ribelli, spuntano le dottrine nuove. Esse cercano talora, all’inizio, un modus vivendi con quelle antiche, e si esprimono in modo da mantenere con queste una parvenza di armonia, che normalmente però non tarda a sfociare in lotta dichiarata.
La rivoluzione nei fatti segue alla rivoluzione nelle idee quando passa ad operare, con mezzi cruenti o incruenti, la trasformazione delle istituzioni, delle leggi e dei costumi, tanto nella sfera religiosa quanto nella società temporale (53).
Note:
[52] Paul Bourget, Il demone meridiano, tr. it. Salani Editore, Firenze 1956, p. 395.
[53] P. Corrêa de Oliveira, Rivoluzione e Contro-Rivoluzione, cit., pp. 81-82.