“La lotta tra la Rivoluzione e la Contro-Rivoluzione – scrive Plinio Corrêa de Oliveira – è una lotta che, nella sua essenza, è religiosa” (41). Essa, come ogni problema religioso, non può prescindere dal ruolo della Grazia, da cui dipende ogni autentica rigenerazione morale.
“La grazia dipende da Dio, ma indubbiamente Dio, con un atto libero della sua volontà, ha voluto far dipendere dalla Madonna la distribuzione delle grazie. Maria è la Mediatrice Universale, è il canale attraverso il quale passano tutte le grazie. Pertanto, il Suo aiuto è indispensabile perché non vi sia Rivoluzione o perché questa sia vinta dalla Contro-Rivoluzione. (…) Perciò la devozione alla Madonna è condizione sine qua non perché la Rivoluzione sia schiacciata, perché vinca la Contro-Rivoluzione” (42).
Il problema del contributo della Madonna all’apostolato contro-rivoluzionario non si limita però a quello della grazia. Non bisogna dimenticare infatti la parte del demonio nella esplosione e nei progressi della Rivoluzione. “Come è logico pensare, una esplosione di passioni disordinate tanto profonda e tanto generale come quella che ha dato origine alla Rivoluzione, non sarebbe avvenuta senza un’azione preternaturale” (43). Anche questo fattore propulsivo della Rivoluzione, dipende dunque dal comando e dal potere della Madonna, a cui Dio ha riservato di schiacciare il capo del demonio.
La constatazione di questo potere sovrano della Madonna introduce l’idea della regalità di Maria in cui, secondo Plinio Corrêa de Oliveira, non bisogna vedere un titolo puramente decorativo, ma “una potestà di governo personale, assolutamente autentico” (44).
“La fede dei cattolici nella Regalità di Maria – scrive un noto mariologo – può dirsi tanto antica quanto è antica la Chiesa Cattolica” (45). Questa verità di fede è stata mirabilmente sintetizzata nella Enciclica Ad coeli Reginam di Pio XII (46), promulgata in occasione della istituzione della festa liturgica di Maria SS. Regina, a conclusione dell’Anno Mariano 1954. “Gesù è Re dei secoli eterni per natura e per conquista; per Lui, con Lui, subordinatamente a Lui, Maria è Regina per grazia, per parentela divina, per conquista, per singolare elezione. E il suo Regno è vasto come quello del suo Figlio Divino, poiché nulla al Suo dominio è sottratto” (47). Nostro Signore – scrive da parte sua Plinio Corrêa de Oliveira – ha voluto fare della Madonna “uno strumento regale del suo amore” (48), insediandola come regina dell’universo perché Ella lo governi e soprattutto perché governi il povero genere umano, decaduto e peccatore. “Vi è quindi, nel governo dell’universo, un regime autenticamente mariano” (49).
“Evidentemente la Madonna è infinitamente inferiore a Dio, ma Egli ha voluto attribuirLe questa parte con un atto di libertà. E la Madonna, distribuendo la grazia con larghezza ora maggiore, ora inferiore, frenando ora più, ora meno l’azione del demonio, esercita la sua regalità sul corso degli avvenimenti terreni. In questo senso la durata della Rivoluzione e la vittoria della Contro-Rivoluzione dipendono da Lei” (50).
Note:
[41] P. Corrêa de Oliveira, La devozione mariana e l’apostolato contro-rivoluzionario, cit.
[42] Ivi. La mediazione universale di Maria, non ancora definita ufficialmente come dogma, è stata ribadita nelle encicliche di Leone XIII Octobri Mense (1891), di san Pio X Ad diem illum (1904), di Pio XII Mystici Corporis (1943). Cfr. J. Collantes s.j., La fede nella Chiesa cattolica, cit., pp. 327-332.
[43] P. Corrêa de Oliveira, La devozione mariana e l’apostolato contro-rivoluzionario, cit.
[44] Ivi.
[45] P. G. M. Roschini o.s.m., Maria Santissima nella storia della salvezza, Tipografia Editrice Pisani, Isola del Liri 1969, vol. II, p. 486. Secondo un altro noto mariologo “l’impero di Maria si estende, benché sia di un ordine subordinato, quanto si estende il regno di Cristo medesimo, del quale S. Paolo dice, che davanti a lui debbono piegare per riverenza il ginocchio tutte le cose: e quelle che si trovano nel cielo, e quelle che si trovano negli abissi, e quelle che si trovano sulla terra (Philipp. 2, 10). Così è di Maria: perché regina del mondo, ella è regina del cielo, della terra, del purgatorio, e di più fa sentire il suo potere regale sovra i reclusi d’averno” (don Emilio Campana, Maria nel dogma cattolico, Marietti, Torino 1936, p. 937). Sulla regalità di Maria cfr. Théodore Köhler, Royauté de Marie, in DSp, vol. XIII (1988), coll. 1098-1103; G. M. Roschini o.s.m., Maria Santissima, cit., vol. II, pp. 345-516; Tommaso M. Bartolomei o.s.m., Giustificazione dei titoli o fondamenti dommatici della Regalità di Maria, in “Ephemerides Mariologicae”, vol. XV (1965), pp. 49-82.
[46] Pio XII, Enciclica Ad caeli Reginam del 11 ottobre 1954, in AAS, vol. 46 (1954), pp. 625-640.
[47] Pio XII, Radiomessaggio Bendito seja o Senhor, cit., pp. 87-88.
[48] P. Corrêa de Oliveira, La devozione mariana e l’apostolato contro-rivoluzionario, cit.
[49] Ivi.
[50] Ivi.