Commenti di San Tommaso d’Aquino al CREDO: “La Santa Chiesa cattolica”

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La Santa Chiesa cattolica

SCHEMA RIASSUNTIVO

Seguendo il Concilio di Nicea, S. Tommaso enumera e spiega le quattro proprietà, o note, della Chiesa cattolica, la quale deve essere: 1 – Una, ossia senza divisioni, sebbene non senza molteplicità; 2 – Santa, in quanto ê l’insieme di credenti lavati dal sangue di Cristo e unti dallo Spirito Santo; 3 – Cattolica, ossia universale, sia quanto all’estensione geografica che a quella nel tempo; 4 – Eterna, perché fondata sulla roccia che è Cristo e quindi, come non poté essere distrutta nel passato, non lo potrà essere neppure in futuro.

TESTO

Analogamente a quanto vediamo nell’uomo, che ha un’anima sola e un solo corpo e tuttavia numerose membra, così la Chiesa Cattolica è un solo corpo ma con diverse membra. Chi poi dà la vita a questo corpo è lo Spirito Santo. Perciò, dopo esserci stato richiesto di credere nello Spirito Santo, ora ci viene imposto di credere alia Santa Chiesa Cattolica; per cui nel Simbolo si aggiunge. “La santa Chiesa Cattolica”. Bisogna innanzitutto tenere presente, che il termine Chiesa significa assemblea; sicché, quando parliamo della Santa Chiesa intendiamo l’insieme o assemblea dei fedeli, di cui ogni cristiano è come un membro. Ad essa si addicono le parole del Siracide: “Avvicinatevi, voi che siete senza istruzione, prendete dimora nella mia scuola” (Sir 51, 31).

Questa santa Chiesa ha poi quattro attributi: l’unità, la santità, la cattolicità o universalità, la stabilità.

UNITÀ DELLA CHIESA

È vero che molti eretici diedero origine a diverse sette, ma essi, perché divisi in parti, non appartengono alla Chiesa, la quale è una, come l’amata dello Sposo, di cui dice il Cantico: “Unica è la mia colomba, la mia perfetta” (Ct 6, 9). E questa sua unità risulta:

1 – Dall’unità della fede.

Infatti, tutti i cristiani credono e professano le stesse verità, come esigeva S. Paolo dai Corinzi: “Siate tutti unanimi nel parlare, perché non vi siano divisioni tra voi” (1 Cor 1, 10), dato che, come egli dirà agli Efesini c’è “un solo Signore, una sola fede, un solo Battesimo. Un solo Dio Padre di tutti” (Ef 4, 5-6).

2 – Dall’unità della speranza.

Tutti sono infatti ancorati ad un’unica speranza, quella di poter raggiungere la vita eterna. Per cui, dice l’Apostolo c’è “un solo corpo, un solo Spirito, come una sola è la speranza alla quale siete stati chiamati” (Ef 4, 4).

3 – Dall’unità della carità.

Tutti, infatti, sono uniti nell’amore di Dio e nel mutuo amare che li lega l’uno all’altro; sicché Gesù poteva dire: “La gloria che tu hai dato a me, io l’ho data a loro, perché siano come noi una cosa sola” (Gv 17, 22). Questo amore, poi, si manifesta quando ciascun membro è sollecito dell’altro e tutti si compatiscono a vicenda. A tal proposito diceva S. Paolo: “Vivendo secondo la verità nella carità, cerchiamo di crescere in ogni cosa verso di lui, che è il capo, Cristo, dal quale tutto il corpo, ben compaginato e connesso, mediante la collaborazione di ogni giuntura, secondo l’energia propria di ogni membro, riceve forza per crescere in modo da edificare se stesso nella carità” (Ef 4, 15-16). Ognuno, infatti, in forza del suo ufficio e della grazia ricevuta deve rendersi utile al suo prossimo.

Ne segue, che nessuno deve tenere in poco conto e tollerare di essere fuori o di venire espulso da questa Chiesa, perché non c’è che una sola Chiesa in cui gli uomini possano salvarsi, come nessuno poté salvarsi fuori dell’arca di Noè.

SANTITÀ DELLA CHIESA

A proposito di questo secondo attributo della Chiesa, dobbiamo tenere presente, che esiste anche un’altra assemblea, quella dei cattivi, alla quale si possono applicare le parole del salmista: “Odio l’alleanza dei malvagi, non mi associo con gli empi” (Sal 26 [25], 5). Ma questa assemblea è malvagia, mentre la Chiesa di Cristo è santa, perché – come afferma l’Apostolo – “Santo è il tempio di Dio, che siete voi” (1 Cor 3, 17). Per cui, nel Simbolo si dice: “Credo nella Santa Chiesa”.

I fedeli della Chiesa vengono poi santificati in tre maniere.

1 – Dalla loro consacrazione.

Allo stesso modo che una chiesa, quando viene consacrata, viene lavata, così i fedeli sono lavati col sangue di Cristo, il quale – come dice l’Apocalisse: “Ci ha liberati dai nostri peccati con il suo sangue” (Ap 1, 5) e la Lettera agli Ebrei ribadisce: “Gesù per santificare il popolo con il proprio sangue, patì fuori della porta delta città” (Eb 13, 12).

2 – Dalla loro unzione.

Come una chiesa, quando viene consacrata, viene unta, così anche i fedeli, vengono unti con una unzione spirituale, diversamente non sarebbero cristiani, perché il nome di Cristo significa unto. E l’unzione di cui stiamo dicendo è la grazia dello Spirito Santo. Dice infatti S. Paolo, che è Dio stesso che “ci ha conferito l’unzione, ci ha impresso il sigillo e ci ha dato la caparra dello Spirito nei nostri cuori” (2 Cor 1, 21-22) e che siamo “stati santificati nel nome del Signore Gesù Cristo e nello Spirito del nostro Dio” (1 Cor 6, 11).

3 – Dalla inabitazione in loro della Trinità.

Difatti, qualunque sia il luogo dove Dio abita, esso diventa santo. Di qui l’esclamazione di Giacobbe, riferita dai Genesi: “Questo luogo è veramente santo” (Gen 28, 16) e l’affermazione del salmista: “La santità si addice alla tua casa” (Sal 93 [92], 5).

4 – Per l’invocazione di Dio.

“Tu sei in mezzo a noi, Signore, e noi siamo chiamati con il tuo nome” (Ger 14, 9).

Dopo essere stati così santificati, dobbiamo perciò cercare di non insozzare col peccato la nostra anima, che è il tempio di Dio, perché “se uno distrugge il tempio di Dio, Dio distruggerà lui” (1 Cor 3, 17).

CATTOLICITÀ DELLA CHIESA

La Chiesa è cattolica, ossia universale.

1 – Quanto all’estensione.

Essa, contrariamente a quanto sostenevano i Donatisti, è diffusa in tutto il mondo. La Chiesa è infatti l’assemblea o l’insieme di tutti i fedeli, e questi sono in tutto il mondo; perciò in tutto il mondo è anche la Chiesa. Lo testimoniava già Paolo scrivendo ai Romani: “La fama della vostra fede si espande in tutto il mondo” (Rm 1, 8), quale realizzazione del comando dato da Gesù agli Apostoli: “Andate in tutto il mondo e predicate il Vangelo ad ogni creatura” (Mc 16, 15). Nell’antichità Dio era conosciuto solo nella Giudea; ora invece in tutto il mondo. Inoltre, questa Chiesa ha tre stati: uno in terra, uno in cielo e un terzo in purgatorio.

2 – Quanto alla condizione degli uomini.

Nessuno, infatti, viene escluso dal farne parte: né il padrone, né lo schiavo, né l’uomo né la donna, perché “non c’è più giudeo né greco, non c’è più schiavo né libero, non c’è più uomo né donna, poiché tutti voi siete uno in Cristo Gesù” (Gal 3, 28).

3 – Quanto al tempo.

Alcuni dissero che la Chiesa deve durare per un certo tempo. Ma questo è falso, perché essa ebbe inizio dal tempo di Abele e durerà fino alla fine del mondo, perché il Signore promise: “Ecco, io sono con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo” (Mt 28, 20) E dopo la fine del mondo la Chiesa rimarrà in cielo.

STABILITÀ DELLA CHIESA

1 – Una cosa si dice stabile innanzitutto se ha delle buone fondamenta. Orbene, il fondamento principale della Chiesa è Cristo, e – come dice S. Paolo – “nessuno può porre un fondamento diverso da quello che già vi si trova, che è Gesù Cristo” (J Cor 3, 11).

Fondamento poi secondario sono gli Apostoli e la loro dottrina. La Chiesa risulta quindi stabile, perché è detto nell’Apocalisse che “le mura della città poggiano su dodici basamenti, sopra i quali sono i dodici nomi dei dodici Apostoli dell’Agnello” (Ap 21, 14).

Ed è per questo che essa viene detta Apostolica. Ne segue anche, perché a rafforzare la solidità di questa Chiesa, sia stato scelto il beato Pietro come suo vertice.

2 – La sua stabilità lo prova poi il fatto che essa non poté mai venire distrutta dai suoi persecutori. Anzi, durante le persecuzioni essa si sviluppò maggiormente, e coloro che la perseguitarono e contro i quali essa dovette lottare, vennero meno, avverandosi così la promessa di Gesù: “chi cadrà sopra questa pietra sarà sfracellato; e qualora essa cada su qualcuno, lo stritolerà” (Mt 21, 44).

Non fu distrutta neppure dalle eresie; anzi, più ne sorsero e più servirono a manifestare la verità, perché – come dice S. Paolo – “Coloro che si oppongono alla verità: uomini dalla mente corrotta e riprovati in materia di fede… non progrediranno oltre, perché la loro stoltezza sarà manifestata a tutti (2 Tm 3, 8-9).

Non ci sono riusciti neppure i demoni con le loro tentazioni, perché anzi, la Chiesa è come una torre nella quale si rifugia chiunque combatte contro il diavolo, perché “torre fortissima è il nome dei Signore: il giusto vi si rifugia ed è al sicuro” (Pr 18, 10).

Perciò il diavolo fa di tutto per distruggerla, ma non ci riesce, perché il Signore ha promesso che “le porte degli inferi non prevarranno contro di essa” (Mt 16, 18), quasi avesse detto ”Ti combatteranno, ma non prevarranno”.

Ed è per questo, che soltanto la Chiesa di Pietro (al quale toccò in eredità l’Italia quando gli Apostoli furono mandati a predicare) fu sempre salda nella fede. Mentre nelle altre parti, o non esiste o è inquinata da molti errori, la Chiesa di Pietro è invece fiorente per la sua fede ed immune da eresie. Né c’è da meravigliarsene, perché il Signore disse a Pietro: “Io ho pregato per te, che non venga meno la tua fede” (Lc 22, 32).

Fonte: S. Tommaso d’Aquino, “Opuscoli Spirituali”, Edizioni Studio Domenicano, Bologna, 1999, pag. 93-99. I grassetti sono nostri e non abbiamo inserito le note.

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