L’aristocratico e la snob

“CATOLICISMO” Nº 02 – Febbraio 1951

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Lady Diana Cooper si riposa accanto a una statua nel parco del Castello di Chantilly, storica dimora dei Principi di Condé. Questa fotografia è stata scattata nel 1945, quando Lord Cooper, suo marito, era ambasciatore britannico a Parigi. Lady Cooper, generalmente ammirata nella capitale francese per la sua intelligenza e finezza, mantenne un’atmosfera di alto gusto e distinzione nei salotti dell’ambasciata britannica e fu una delle figure centrali della vita sociale parigina dell’epoca. Incarna, quindi, un’aristocratica secondo il gusto e lo stile del XX secolo, in altre parole, quella che nel linguaggio corrente viene definita una snob.

La statua rappresenta, invece, un aristocratico secondo lo stile e il gusto del XVIII secolo. Il contrasto è éclatant ed esprime molto di più di una semplice differenza di concezione estetica. Manifesta due modi di essere completamente diversi e molto rappresentativi delle concezioni e del modo di vivere delle élite sociali europee in due epoche diverse.

Nel gentleman del XVIII secolo l’espressione della fisionomia, il portamento, il gesto, il vestiario esprimono l’idea che l’esistenza di élite sociali sia non solo giusta, ma auspicabile, e che la superiorità di cultura, modi e gusti dei loro membri debba naturalmente manifestarsi con il massimo della precisione, dell’enfasi e della raffinatezza.

Al contrario, l’aristocrazia del XX secolo è mimetizzata. Il suo abbigliamento è, in tutto e per tutto, quello di un lavoratore manuale. La posizione è elegante, ed esprime involontariamente una distinzione che non osa più affermarsi pienamente alla luce del sole; una distinzione che, per così dire, chiede al comune passante le scuse di esistere: scuse così umili che, per non scandalizzare troppo la distinzione, si veste con gli abiti di una contadina.

Non è forse questo il senso della crescente proletarizzazione dei modi, dell’ambiente e dei costumi delle “grandi” élite snob in tutto l’Occidente?

 

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