Mese di Maria

O Legionario, 23 maggio 1943 (brani)

 

blank

Miracoloso Afresco della Madre del Buon Consiglio, a Genazzano (Italia)

Non è senza tristezza che sentiamo avvicinarsi la fine di questo mese di Maria! Infatti, durante il mese di maggio sentiamo la speciale protezione della Madonna estendersi su tutti i fedeli, e la gioia che brilla nelle nostre chiese e illumina i nostri cuori esprime la certezza universale dei cattolici che l’indispensabile patrocinio della nostra Madre celeste diventa, durante il mese di maggio, ancora più sollecito, più amorevole, maggiormente pieno di visibile misericordia e di esorbitante accondiscendenza.

Tuttavia, dopo ogni mese di maggio qualcosa rimane, se abbiamo saputo vivere in modo adeguato questi trenta giorni appositamente consacrati alla Madonna. Ciò che ci rimane è una maggiore devozione, una fiducia più speciale e, per così dire, un’intimità più marcata con Maria Santissima, in modo che in tutte le vicissitudini della vita sapremo chiedere con più rispettosa insistenza, sperare con più invincibile fiducia e ringraziare con il più umile affetto per tutto il bene che fa per noi.

La Madonna è Regina del Cielo e della Terra, e allo stesso tempo nostra Madre. Questa è la convinzione con cui entriamo sempre nel mese di maggio, e questa convinzione si radica sempre di più in noi, e getta sempre maggiori luci e forza man mano che il mese di maggio volge al termine. Il mese di maggio ci insegna ad amare Maria Santissima per la sua gloria, per tutto ciò che rappresenta nei piani della Provvidenza. E ci insegna anche a vivere più costantemente la nostra vita di unione filiale a Lei.

* * *

I figli non sono mai più sicuri della vigilanza amorevole delle loro madri che quando soffrono. Tutta l’umanità soffre oggi. E non solo tutti i popoli soffrono, ma si potrebbe quasi dire che soffrono in tutti i modi possibili. Le intelligenze sono spazzate via dalla burrasca dell’empietà e dello scetticismo. Tifoni impazziti di messianismi di ogni tipo devastano gli spiriti. Idee nebulose, confuse e audaci si insinuano in tutti gli ambienti e trascinano con loro non solo i malvagi e i tiepidi, ma a volte anche coloro dai quali ci si aspetterebbe una maggiore costanza nella Fede. Le volontà ostinatamente attaccate al compimento del dovere soffrono, con tutti i contraccolpi che derivano dalla loro fedeltà alla legge di Cristo. Chi trasgredisce questa legge soffre, perché lontano da Cristo ogni piacere non è in definitiva che amarezza, e ogni gioia è una menzogna. Soffrono i cuori di coloro che sono lacerati dagli orrori delle guerre che dilagano, delle famiglie che si disgregano, delle lotte che mettono fratelli contro fratelli ovunque. I corpi soffrono, decimati dal fuoco delle mitragliatrici, impoveriti dal lavoro, minati dalle malattie, sopraffatti da bisogni di ogni tipo. Si può dire che il mondo contemporaneo, simile al mondo al tempo in cui Nostro Signore nacque a Betlemme, riempie l’aria di un grande e clamoroso gemito, che è il gemito dei malvagi che vivono lontano da Dio, e dei giusti che sono tormentati dai malvagi.

Quanto più oscure sono le circostanze, quanto più lancinanti sono i dolori di ogni genere, tanto più dovremmo chiedere alla Madonna di porre fine a tanta sofferenza, non solo per far cessare il nostro dolore, ma per il maggior beneficio della nostra anima. La Sacra Teologia dice che la preghiera della Madonna anticipò il momento in cui il mondo sarebbe stato redento dal Messia. In questo momento colmo di angoscia, rivolgiamo con fiducia i nostri occhi alla Madonna, chiedendoLe di abbreviare il grande momento che tutti stiamo aspettando, quando una nuova Pentecoste aprirà sprazzi di luce e di speranza in questa oscurità, e ristabilirà ovunque il Regno di Nostro Signore Gesù Cristo.

Dobbiamo essere come Daniele, di cui la Scrittura dice che era desideriorum vir, cioè un uomo che desiderava grandi cose e molte cose. Per la gloria di Dio, desideriamo grandi e molte cose. Chiediamo molto alla Madonna, e sempre. Ciò che dobbiamo chiederLe in modo particolare è ciò che la Sacra Liturgia supplica a Dio: Emitte Spiritum tuum et creabuntur, et renovabis faciem terrae (Mandate il vostro Spirito e tutto sarà rinnovato, e rinnoverete la faccia della terra). Dobbiamo chiedere attraverso la Madonna che Dio ci mandi di nuovo in abbondanza lo Spirito Santo, affinché le cose siano create di nuovo e la faccia della terra sia purificata da un rinnovamento.

Nella Divina Commedia (Paradiso, Cap. XXXIII) Dante dice che pregare senza il patrocinio della Madonna è come volare senza ali. Affidiamo alla Madonna questo anelito a cui aspira tutto il nostro cuore. Le mani di Maria saranno per la nostra preghiera un paio di ali purissime attraverso le quali giungerà certamente al trono di Dio.

A conclusione di questo mese di Maria, facciamo nostre due suppliche delle Litanie delle Rogazioni riguardo alle necessità mondiali della Santa Madre Chiesa:

“Affinché ti degni di umiliare i nemici della Santa Chiesa, noi ti preghiamo!

“Affinché ti degni di esaltare la Santa Chiesa, noi ti preghiamo!”.

Contato