Obiezione del Promotore della Fede alla profezia fatta da San Luigi Maria Grignion de Montfort nel suo “Trattato della vera devozione a Maria” riguardo ai santi che sarebbero venuti dopo di lui

blank

 

Obras de San Luis María Grignion de Montfort, B.A.C., Madrid, 1954, Tratado de la Verdadera Devoción, con Notas de los PP. Nazario Pérez S.I. y Fr. Gabriel María de Priego O.F.M.C.
Trattato, nº 47: “…l’Altissimo e la sua santa Madre intendono plasmare dei santi così eccelsi, da superare in santità la maggior parte degli altri santi, quanto i cedri del Libano sorpassano gli arbusti…” (71)
(71) Su questa profezia obiettò il Promotore della Fede nel processo del nostro Santo che «sebbene non contraddica la dottrina della Chiesa, non si basa su alcun fondamento solido».
E gli fu risposto: «Se la predizione di un evento futuro contingente si basasse su qualche fondamento, non sarebbe profezia. Sappiamo, d’altra parte, che queste predizioni sono al riparo da ogni censura, purché non si oppongano alle dottrine rivelate, alla dottrina della Chiesa o alla sana ragione.
«Colui che centocinquanta anni fa poté annunciare che Maria sarebbe stata rivelata più perfettamente dallo Spirito Santo, avrebbe cambiato il volto del mondo e preparato il regno di Cristo, poté prevedere con la stessa luce l’eminente santità di alcuni uomini… Qui, quindi, la persona dell’autore costituisce una probabilità estrinseca. La probabilità intrinseca si trova nella natura dell’evento annunciato, che può riferirsi o a questo regno di Cristo di cui parla il pio autore, o agli ultimi tempi, di cui ha parlato Gesù Cristo: Verumtamen Filius hominis veniens, putas inveniet fidem in terra? [Ma quando verrà il Figlio dell’uomo, troverà la fede sulla terra? – Luca 18, 8] Se si applica a quel tempo di pace in cui Cristo regnerà pienamente, è probabile che quest’epoca avrà santi di eminente virtù. Se si applica la predizione agli ultimi tempi, la probabilità non è minore, perché la Provvidenza soccorre tanto più efficacemente la sua Chiesa quanto più violenta è la tempesta e più imminente il pericolo». — P. Naz.

Contato