Plinio Corrêa de Oliveira

 

 

Peron sulle orme di Salvador Allende

 

 

 

Cristianità, Piacenza, Anno II n. 3, gennaio-febbraio 1974, pag. 7

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Concludo oggi le mie considerazioni a proposito della ispirazione chiaramente di estrema sinistra che sta rivelando il governo di Peron.

José Ber Gelbard, ministro dell’Economia dell’effimero governo Cámpora, ha presentato al parlamento venti progetti di legge, buona parte dei quali sono già stati approvati, e altri sono in attesa di essere approvati dal parlamento stesso. Ciascuno di questi progetti è più di sinistra dell’altro. La loro applicazione, fatta insieme, metterà l’Argentina in una situazione molto simile a quella del Cile di Allende. Ben inteso, con il seguito di crisi economiche che la socializzazione porta con sé, in Cile come in ogni altro paese.

Per mancanza di spazio, non commento questi progetti. D’altra parte, parlano da soli a chiunque conosca un poco la materia su cui vertono.

Mi limito, quindi, a fare una rassegna molto sommaria di diversi tra essi.

La solidarietà del governo Peron con questa legislazione di malaugurio, già approvata o in via di approvazione, creatrice di ingiustizie e di miseria, si manifesta attraverso due fatti inoppugnabili. José Ber Gelbard continua a essere ministro anche con Peron. E, parlando al parlamento argentino il 30 agosto scorso, il vecchio capo ha esortato i suoi componenti ad approvare il più rapidamente possibile tutte le leggi presentate dal governo durante il periodo presidenziale di Cámpora.

Legge sulla nazionalizzazione dei depositi bancari. È stata approvata dal parlamento il 1º agosto scorso ed è già stata regolamentata dal Banco Central. In questo modo le banche private sono diventate semplici agenti della banca ufficiale e ricevono una provvigione per i servizi che svolgono. Possono soltanto fare prestiti a chi, e nel modo in cui il Banco Central le autorizzi. Le operazioni speciali sono soggette, in ogni caso, alla consultazione del Banco Central.

Legge sull’imposta di rendita potenziale della terra. Il parlamento l’ha approvata l’11 settembre scorso. Istituisce un catasto di tutti gli immobili rurali, nel quale dovrà essere indicato il valore di ciascuno. Ogni proprietario dovrà presentare una dichiarazione giurata circa il valore della sua proprietà. Se dichiarerà un valore inferiore al reale si esporrà a un esproprio. Se, al contrario, dichiarerà un valore troppo alto, sarà rovinato da una imposta annuale che giunge fino al 4% del valore della terra. In Argentina la rendita normale di una proprietà agricola non è molto superiore. Così, se vi è un errore qualsiasi nella dichiarazione, il proprietario sarà rovinato con estrema facilità.

Proroga degli affitti urbani. Sono sospesi gli sfratti dei locatari di immobili urbani. Così il proprietario urbano si trova assolutamente disarmato di fronte all’inquilino.

Proroga delle esecuzioni ipotecarie. È stato approvato dal Senato un progetto di legge che sospende fino al 31 luglio 1974 gli atti esecutivi di ipoteche, anche di quelle che derivino da una sentenza già passata in giudicato.

Censimento della proprietà urbana. Il giorno 23 agosto è stato convertito in legge un progetto che ordina al governo di iniziare entro 90 giorni e di terminare entro 180 un censimento delle proprietà urbane, dal quale constino il numero di inquilini per unità abitazionale; l’età e lo stato civile di ciascuno; la data di costruzione dell’edificio; il numero di servizi disponibili, ecc.

Allo stesso modo saranno censite le residenze disabitate, chiarendo se sono o no in vendita.

Si capisce facilmente che questo censimento prepara la ridistribuzione coatta delle abitazioni, secondo il più genuino stile comunista.

Legge sul monopolio del commercio della carne. La Camera dei deputati ha approvato il progetto di riforma dello statuto della Junta Nacional de Carnes, mediante il quale lo Stato è autorizzato ad avocare a sé il monopolio del commercio della carne, e a nominare commissari governativi nelle cooperative di macellai. Manca ora l’approvazione del Senato. Con il decreto n. 597/73 del 20 agosto scorso il governo ha fatto cessare l’attività della tradizionale corporazione dei matarifes, cioè dei piccoli magazzini frigoriferi e mattatoi che servivano per l’approvvigionamento dei macellai di Buenos Aires e della Grande Buenos Aires. Questi piccoli magazzini frigoriferi sono stati sostituiti dai grandi magazzini frigoriferi e da due enti statali, FERCAM e CIFEN. Contemporaneamente, il 21 agosto, il governo ha decretato la nomina di un commissario governativo all’Associazione dei Produttori di Carne (CAP), proprietaria di diversi magazzini frigoriferi, che forniscono carne per il consumo interno e anche per l’esportazione. La CAP appartiene ai produttori del settore agricolo e dell’allevamento.

Queste misure, aggiunte alla fissazione dei prezzi massimi, già in vigore per le vendite di bestiame, conferiscono allo Stato un crescente monopolio del commercio della carne.

Fallimento del gruppo DELTEC. La Corte Suprema ha confermato la sentenza di un giudice di sinistra che decretava il fallimento del magazzino frigorifero Swift. Inoltre, ha esteso il fallimento ad altre compagnie appartenenti al gruppo internazionale DELTEC. Tra queste imprese si trovano la Provita S.A., il complesso Avicola Ibri S.A. e altre. Il 5 settembre il governo ha deciso di nominare un commissario in tutte queste imprese e di metterle nell’"area sociale" - per usare la terminologia utilizzata da Unidad Popular in Cile. Tali aziende non erano però, in condizioni tali da esigere il fallimento.

Monopolio del commercio dei cereali. Il 25 agosto il Senato ha dato la sua approvazione a un progetto di legge che autorizza lo Stato a monopolizzare tutto il commercio dei cereali. Se la legge sarà approvata anche dalla Camera, soltanto lo Stato potrà comprare cereali, immagazzinarli, venderli o esportarli, Nessuna azienda privata, nazionale o straniera, potrà svolgere tale commercio. Potranno essere autorizzate soltanto delle cooperative.

Ente Nazionale Aziende. È stato approvato dal Senato anche il progetto di legge relativo all’Ente Nazionale Aziende. Questo ente sarà destinato ad amministrare tutte le aziende che appartengono o verranno ad appartenere allo Stato, funzione analoga a quella che ebbe la CORFO nel Cile di Allende. Si tratta di uno strumento necessario per manovrare l’ampia gamma di aziende trasferite dall’"area sociale", come ad esempio la Swift.

Altri progetti di legge presentati dal governo, in attesa di essere approvati dal parlamento:

- Legge sulle terre non lavorate. Autorizza lo Stato a dare terre private in affitto coattivo. Il prezzo dell’affitto è fissato dallo Stato e può valere anche per vent’anni.

- Legge di istituzione della Confederazione della piccola industria. Permette di centralizzare e controllare le piccole industrie, e di provocare la fusione di aziende, quando siano state giudicate superflue, o in ragione di una migliore conduzione. Favorirà la cogestione e la partecipazione dei lavoratori agli utili delle imprese.

- Legge sulle imprese straniere. Stabilisce un regime grandemente ristretto per le imprese straniere e ne dispone, a lungo termine, la graduale statalizzazione.

Il lettore immagini un povero paese sottoposto simultaneamente alla pressione e alla distorsione di tutte queste leggi ferree: la fine sarà una catastrofe come quella del Cile...

 


(*) Traduzione dell'articolo "Peron na trilha de Salvador Allende", comparso sulla "Folha de S. Paulo" l’11-11-1973.


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