Plinio Corrêa de Oliveira

 

 

Commento 5
 
L’“Ostpolitik” vaticana: effetti pure sorprendenti

 

 

 

 

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Rivoluzione e Contro-Rivoluzione

Titolo originale: Revolução e Contra-Revolução

Pubblicato su Catolicismo, São Paulo, Brasile, Aprile 1959 (I et II), Gennaio 1977 (III)

Traduzione di Giovanni Cantoni

Prima edizione italiana, 1963, Dell’Albero, Torino. Seconda e terza edizioni italiane, 1972 e 1976, Cristianità, Piacenza

Tutti i diritti riservati - © 1998 Associazione Luci sull’Est

 

Oggi, leggendo queste righe sull’Ostpolitik, qualcuno potrebbe chiedere, di fronte all’enorme trasformazione verificatasi in Russia, se questa non sia l’esito di una mossa “geniale” della gerarchia ecclesiastica. Il Vaticano, sulla base d’informazioni della migliore qualità, avrebbe previsto che il comunismo, corroso da crisi interne, avrebbe cominciato a sua volta ad autodemolirsi. E, per stimolare il quartier generale mondiale dell’ateismo materialista a praticare tale autodemolizione, la Chiesa cattolica, posta all’altro estremo del panorama ideologico, avrebbe simulato la propria autodemolizione. Così avrebbe attenuato in modo molto sensibile la persecuzione che allora subiva da parte del comunismo: fra moribondi, certe connivenze sarebbero immaginabili. Quindi, la flessibilità della Chiesa avrebbe creato condizioni per la flessibilità del mondo comunista.

Bisognerebbe rispondere che, se la Sacra Gerarchia sapeva che il comunismo era in condizioni tali d’indigenza e di rovina da doversi autodemolire, doveva denunciare questa situazione e invitare tutti i popoli d’Occidente a preparare le vie di quanto sarebbe stato il risanamento della Russia e del mondo, quando il comunismo fosse realmente caduto; e non doveva tacere il fatto, lasciando che il fenomeno si producesse a margine dell’influenza cattolica e della collaborazione generosa e sollecita dei governi occidentali. Perché solo facendo tale denuncia sarebbe stato possibile evitare che il crollo sovietico giungesse alla situazione nella quale si trova oggi; cioè, in un vicolo cieco, in cui tutto è miseria e imbroglio.

Comunque, è falso che l’autodemolizione della Chiesa abbia affrettato l’autodemolizione del comunismo, a meno di non immaginare l’esistenza di un trattato occulto fra i due in questo senso — una specie di patto suicida — un trattato, per dire il meno, privo di legittimità e di utilità per il mondo cattolico. Questo senza menzionare quanto tale semplice ipotesi comporta di offensivo per i Papi nei cui pontificati questa duplice eutanasia si sarebbe verificata. 

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