Plinio Corrêa de Oliveira

AMBIENTI, COSTUMI, CIVILTA

Tipi umani caratteristici

"Catolicismo" Nº 10 - Ottobre 1951

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Albrecht Dürer, il celebre pittore tedesco (1471-1528), ci ha lasciato questo autoritratto (Autoritratto a 26 anni; Museo del Prado, Madrid), famoso non solo per la bellezza del modello, ma soprattutto per il valore artistico dell'opera.

Lasciamo da parte ogni considerazione estetica o artistica, per esaminare la tela dal punto di vista dell'ambiente, dei costumi e della civiltà che vi si riflettono. Dürer è un uomo del Rinascimento, con tutte le contraddizioni, le deviazioni, le stravaganze e gli attributi che sono contenuti in questo appellativo. Ancora legato al Medioevo, tuttavia nella sua fisionomia non si riflettono i valori soprannaturali di un'anima veramente e profondamente cristiana. È del tutto naturale in tutti i suoi predicati: intelligenza lucida e profondamente critica, grande ricchezza di personalità, indiscutibile originalità di spirito, volontà ferrea. Vedendolo, non si potrà dire che è un cristiano, ma non si potrà negare che è un uomo (nella misura in cui questa pericolosa distinzione può essere accettata). È questo genere di uomini che l'Occidente del XVI secolo ha prodotto, formato, onorato e proclamato come eminentemente e tipicamente suoi.

Dürer - Auto Retrato - ACC_1951_010_1.jpg

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C onfrontiamo i valori naturali (perché vogliamo rimanere rigorosamente su questo terreno) di un uomo-tipo del suo tempo, con quelli che forse esistono in questo giovane dei nostri giorni.

Il contrasto è tale che il confronto fa persino male. Questo povero essere senza profondità d'animo, senza personalità definita, senza principi, senza convinzioni, senza fibra - che sembra solo saper sorridere, e sorridere senza un motivo preciso - non ha certo la grandezza delle qualità umane di Dürer. Confrontate la distinzione di uno con il "laisser faire" dell’altro; la serietà di uno e la superficialità profonda e sostanziale dell'altro; la fibra di uno e la maniera "bon enfant" dell'altro: il contrasto non potrebbe essere più grande.

Chi è questo giovane? Non è un anonimo, né un "emarginato". Al contrario, i suoi colleghi di una grande università americana lo proclamano figura esponenziale - dal punto di vista della personalità e della simpatia - dell'intero corpo studentesco. È il tipo umano che più facilmente attira la stima, l'interesse, l'entusiasmo di chi ha una mentalità interamente formata secondo il gusto del XX secolo.

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