Plinio Corrêa de Oliveira

 

 

Il castello-cigno

 

 

 

 

 

“Catolicismo”, N° 602, Marzo 2001 (*)

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Chenonceaux, uno dei "gioielli" della Valle della Loira, in Francia, fu costruito tra il 1515 e il 1522 sulle fondamenta di un antico mulino sul fiume Cher, affluente della Loira.

 

L'impressione che il castello di Chenonceaux suscita, a prima vista, è di entusiasmo! Qual è la causa di questa sensazione? Supponiamo che si trattasse di un castello costruito sulla terra ferma e che, invece di scorrergli sotto un fiume, fosse attraversato da una banale strada polverosa per consentire il transito delle carrozze, delle automobili, ecc. Non è pur vero che il castello perderebbe perlomeno il cinquanta per cento del suo incanto? Tutto ciò spiega perché il suo costruttore ideò l’insieme architettonico in modo da suscitare una sensazione di inebriamento. Fu un opera basata sul principio seguente: tutte le cose che si riflettono nell'acqua guadagnano in bellezza. Infatti, si prova una sensazione paradisiaca nel vedere le acque del fiume fluire placidamente, accentuate dall'azzurro del cielo, e il castello che, riflettendosi in esse, riproduce la sua immagine. Come si può osservare, la maggior bellezza del castello consiste nell’aver concretizzato questa idea originalissima di costruirne una parte sopra un ponte. Ed è stato eseguito in modo tale che, per così dire, sembrasse un cigno sull'acqua. È propriamente un castello-cigno. Fluttua sull'acqua come se fosse una fantasia, una cosa irreale, un sogno!

Da un altro canto, si può osservare, quanta armonia è stata posta in questa portentosa opera d’architettura, tipica dello spirito francese.

Il castello è costituito da tre diversi elementi. Il primo è il ponte con i suoi archi, sul quale è stata costruita l'ala più leggera dell'edificio. Il secondo elemento è il corpo centrale del castello. E per ultimo, a sinistra, una torre - che deve essere ciò che è rimasto di una vecchia fortezza medioevale - solida, massiccia, grande, e che suscita una profonda sensazione di stabilità.

Ciò che attira l'attenzione è il contrasto tra gli archi del ponte, così diafani e leggeri, e la base pesante della parte centrale. Questa mescolanza di fermezza, di stabilità e di delicatezza crea un contrasto armonico di qualità opposte, che accentua il fascino di questa parte dell'edificio. Sono questi tre elementi che rendono magico il castello e spiegano la sua bellezza.

Sullo sfondo si nota un giardino splendido. Un quadrilatero che presenta disegni e vegetazioni bellissime, con quell'erba smeraldina dell'Europa che qui in Brasile non conosciamo. Questo giardino è sistemato, "pettinato" in maniera tale, da non poter rappresentare qualcosa di meglio… Per compensare, questa eccessiva sistemazione, c'è ai lati una boscaglia "spettinata", puramente silvestre, che completa pienamente il panorama. In altre parole, tutto ciò che sembra spontaneo è stato studiato con oculatezza straordinaria, per provocare nel complesso questo effetto. L’insieme è stato realizzato con una tale perfezione, da percepirsi il concetto di armonia senza che la maggior parte della gente riesca ad esplicitarla. La grandezza dell'armonia sta giustamente nel non riuscire a precisare, a prima vista, in che cosa consista; poiché, per definirla, viene richiesta molta attenzione…

(*) Traduzione del sito "Circolo Plinio Corrêa de Oliveira".


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