Cap. IV, 18. Il giudizio di un eminente teologo contemporaneo su Rivoluzione e Contro-Rivoluzione

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Tra i giudizi formulati su Rivoluzione e Contro-Rivoluzione, profondo e articolato è quello del padre Anastasio Gutiérrez, eminente canonista dell’ordine claretiano e consultore di diversi dicasteri vaticani, che scrive tra l’altro:
“Rivoluzione e Contro-Rivoluzione è un’Opera magistrale i cui insegnamenti dovrebbero essere diffusi fino a farli penetrare nella coscienza di tutti coloro che si sentano veramente cattolici; direi di più: di tutti gli uomini di buona volontà. Leggendola, questi imparerebbero che l’unica salvezza sta in Gesù Cristo e nella sua Chiesa, e quelli si sentirebbero confermati e irrobustiti nella loro fede, e prevenuti e immunizzati psicologicamente e spiritualmente da un processo astuto che si serve di molti di loro come di utili-idioti e compagni di strada.
L’analisi ch’essa fa del processo rivoluzionario è impressionante e rivelatrice per il suo realismo e per la profonda conoscenza della storia, a partire dalla fine della decadenza del Medioevo, che prepara il clima per il Rinascimento paganizzante e per la Pseudo-Riforma, e questa per la terribile Rivoluzione Francese e, poco dopo, per il Comunismo ateo.
Questa analisi storica non è solo esterna, ma viene spiegata anche nelle sue azioni e reazioni con gli elementi forniti dalla psicologia umana, tanto quella individuale quanto quella collettiva delle masse. Tuttavia, bisogna ammettere che c’è qualcuno che dirige questa scristianizzazione fondamentale e sistematica. E’ indubbiamente vero che l’uomo tende al male – orgoglio e sensualità – ; ma, se non ci fosse chi prendesse in mano le redini di queste tendenze disordinate e le coordinasse astutamente, esse probabilmente non produrrebbero il risultato di un’azione così costante, abile e sistematica, tenacemente mantenuta, approfittandosi perfino degli alti e bassi provocati dalle resistenze e dalla naturale ‘reazione’ delle forze contrarie.
Il libro prevede anche, sebbene con cautela nelle sue anticipazioni e in via ipotetica, la possibile evoluzione prossima dell’azione rivoluzionaria e quindi, a sua volta, dell’azione contro-rivoluzionaria.
Vi abbondano pensieri e osservazioni perspicaci di carattere sociologico, politico, psicologico, evolutivo… disseminati per tutto il libro, non pochi dei quali da antologia. Molti di essi mostrano le tattiche intelligenti che favoriscono la Rivoluzione, come pure quelle che devono essere utilizzate nell’ambito di una strategia generale contro-rivoluzionaria.
Insomma, oserei dire che è un’Opera profetica nel miglior senso della parola; anzi, che il suo contenuto dovrebbe essere insegnato nei centri superiori della Chiesa, affinché almeno le classi elitarie prendessero coscienza chiara di una realtà schiacciante, della quale credo che non si abbia chiara coscienza. (…) L’Opera è un autentico prodotto di sapienza cristiana” (150).

 

Note:

[150] P. Anastasio Gutiérrez c.m.f., Lettera a Juan Miguel Montes, dell’ 8 settembre 1993.

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