LA V RIVOLUZIONE (di Plinio Corrêa de Oliveira, a cura di Julio Loredo)

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Julio Loredo

Dall’opera “Rivoluzione e Contro-Rivoluzione”, Plinio Corrêa de Oliveira, Edizione Il Giglio, Napoli, novembre 2025

La Rivoluzione è un processo che avanza “di eccesso in eccesso”. Nata dalla decadenza della Cristianità medievale, la Rivoluzione cammina per tappe verso manifestazioni sempre più radicali del suo spirito e dei suoi errori. Nella versione originale di questo libro, pubblicata nel 1959, Plinio Corrêa de Oliveira descriveva le prime tre Rivoluzioni: protestante (I), francese (II) e comunista (III). E faceva pure un accenno alla seguente tappa, parlando della “generazione del rock and roll”: «Un modo d’essere dello spirito caratterizzato dalla spontaneità delle reazioni primarie, senza il controllo dell’intelligenza e senza la partecipazione effettiva della volontà, dal predominio della fantasia e delle “esperienze” sull’analisi metodica della realtà».
Da qualche tempo Plinio Corrêa de Oliveira seguiva con attenzione lo svolgersi del processo rivoluzionario verso quella che egli poi chiamerà la “IV Rivoluzione”. Ne sono prova diversi articoli scritti sul settimanale O Legionário negli anni Trenta e Quaranta, e poi sul mensile Catolicismo. Ne sono prova, in Ii particolare, i novantasei articoli scritti su Catolicismo dal 1951 al 1969 nella sezione “Ambienti, Costumi, Civiltà”, in cui il pensatore brasiliano esaminava le nuove tendenze culturali, artistiche, psicologiche e via dicendo.
In vista della terza edizione italiana del libro (1976), gli editori chiesero all’autore se vi fosse da dire qualcosa di più. Plinio Corrêa de Oliveira decise allora di scrivere una terza parte, intitolata Rivoluzione e Contro-Rivoluzione: Vent’anni dopo.
Dopo aver analizzato la crisi della III Rivoluzione, il comunismo, l’autore dedica un intero capitolo all’analisi della tappa successiva, la IV Rivoluzione, identificata col crollo di tutte le strutture non solo sociali e politiche ma, soprattutto, quelle interiori dell’uomo, fondate sulla ragione e la volontà. L’uomo diventa preda del “totemismo metapsichico e parapsicologico”, vale a dire dell’occultismo! (105)

(105) Il passaggio dalla III alla IV Rivoluzione fu studiato in profondità in un’opera ispirata e revisionata da Plinio Corrêa de Oliveira: Sociedad Española de Defensa de la Tradición Familia y Propiedad, España anestesiada sin percibirlo, amordazada sin quererlo, extraviada sin saberlo. La obra del PSOE, Editorial Fernando III El Santo, Madrid 1988. Si veda anche Plinio Corrêa de Tribalismo indigeno, ideale comunista missionario per il Brasile del secolo XXI, Artpress, San Paolo 1977.

Ed ecco che, dalle profondità della magia e dell’occultismo, inizia a sentirsi sempre più forte la voce dello stesso padre della Rivoluzione, il demonio, che annuncia un ulteriore sviluppo del processo. Sarebbe la V Rivoluzione. Plinio Corrêa de Oliveira non arriva trattarne ex professo in un libro o saggio. Egli tuttavia la commentò in centinaia di conferenze e interventi in commissioni di studio. In seguito, i suoi discepoli fecero una raccolta di alcuni dei suoi commenti, dalla quale traggo alcune considerazioni. (106) Rilevo, dunque, il carattere sintetico e quasi schematico delle considerazioni che seguono.

(106)  “V Revolução”, raccolta di commenti di Plinio Corrêa de Oliveira, tratti dalla registrazione magnetofonica, senza revisione dell’Autore.

1. UNA RIVOLUZIONE MISTICA
«La Rivoluzione è molto coerente nel male, e non si fermerà fino alla piena manifestazione di se stessa. La Rivoluzione ha un impulso, una forza e un dinamismo che la porta alla propria pienezza. Perciò non si fermerà fino alla glorificazione del demonio».
«Possiamo chiamare mistica la V Rivoluzione. Essa comporta la totale scomparsa del lumen gratiae sulla terra e la conseguente apparizione delle tenebre infernali sostituendosi a quel lumen, e sollecitando imperiosamente l’uomo ad adorare il demonio, che così entrerebbe nel convivio umano quotidiano».
«Dall’inizio, il processo rivoluzionario ebbe come fine ultimo preparare la venuta del demonio in forma sensibile. La meta ultima della Rivoluzione è lo stabilimento del regno del demonio, cioè di un ordine di cose religioso e temporale in cui gli uomini adorino il demonio come il loro Dio. Non un demonio che si fa angelo di luce, ma proprio il demonio con tutto il suo orrore. Nell’estremo della decadenza, l’uomo accetterà questo orrore, questa sporcizia, questo dolore. Noi dobbiamo analizzare quali fantasmagorie presenterà il demonio per indurre l’uomo ad accettare una cosa tanto antinaturale e contraria ai suoi impulsi e interessi».
«Io ho sempre parlato dell’ultima Rivoluzione come il passo più difficile del processo. Nelle tappe precedenti, la Rivoluzione poteva celarsi. Ma arriverà un momento in cui il demonio dovrà togliersi la maschera e mostrarsi apertamente. Sarà un salto nel vuoto, un grande rischio».
«Mentre la I, II e III Rivoluzioni si sono succedute in ordine cronologico, la III, IV e V tendono a sovrapporsi. Noi adesso siamo in piena IV Rivoluzione, ma abbiamo ancora residui della II e della III. Il regno del demonio comincerà a propagarsi nella IV Rivoluzione. È quindi naturale che noi iniziamo a prestare attenzione ai primi segni di questa Rivoluzione».
La V non sarebbe proprio una Rivoluzione nel senso di un processo che, a sua volta, produce tappe successive. Sarebbe il punto di arrivo del processo rivoluzionario. Punto di arrivo utopico, poiché implicherebbe la distruzione della Chiesa, cosa impossibile data la promessa divina.
2. UNA CRESCENTE INFESTAZIONE DIABOLICA
Una caratteristica della V Rivoluzione è che, mentre in quelle precedenti l’azione del demonio era di solito indiretta e celata, adesso diventa palese.
«Credo che assistiamo a un’azione preternaturale diversa da quella tradizionale. È come se un fluido stesse impregnando tutti con una carica preternaturale sempre più accentuata. Quest’azione preternaturale sta penetrando sempre di più negli spiriti quasi per osmosi. Molti fenomeni nell’opinione pubblica di oggi non si spiegano senza una fortissima azione preternaturale. In cosa si differenza quest’azione da quella tradizionale? L’azione preternaturale tradizionale si esercitava sull’individuo, preparandolo e incitandolo al peccato. Oggi, invece, vediamo una sorta di impregnazione di tutto lo spirito con questa sorta di fluido, una sorta di possessione progressiva. Mentre nelle prime rivoluzioni l’azione demoniaca era coadiuvante dei processi politici, sociali, culturali e psicologici, adesso diventa preponderante, in alcuni casi praticamente esclusiva».
«In passato ci sono state situazioni di forte presenza del demonio, e perfino di infestazioni collettive. Per esempio, certe cose dell’antico Egitto mi danno una tale impressione. Ma credo che non vi sia mai stata una presenza come quella iniziata dopo la I Guerra mondiale. Incipiente all’inizio, essa si è accentuata fino all’auge che vediamo oggi. Non è una presenza ugualmente visibile in ogni campo. Credo, però, che stiamo camminando velocemente verso una presenza totale e generalizzata del demonio».
«Molte cose nell’uomo di oggi sono prodotte, o almeno amplificate, dal demonio. Per esempio, il nervosismo. Tutta una serie di modi di sentire e di intendere dell’uomo contemporaneo, contratti per causa della Rivoluzione, hanno una chiara influenza demoniaca».
L’azione diabolica si esercita, per esempio, sugli istinti. «Il demonio non ha potere sugli istinti dell’uomo. Ma c’è una sorta di sorgente degli istinti dove il demonio può esercitare un’azione per storcerli, inclinandoli verso il basso. Vedo che il demonio ha un potere sempre crescente di corrompere gli istinti. Mentre aizza alcuni istinti cattivi, portandoli al parossismo, blocca e smobilita quelli buoni, attuando in pratica una separazione fra l’intelligenza e gli istinti».
In innumerevoli riunioni, il pensatore brasiliano analizzò manifestazioni di questo fenomeno. Per esempio nell’inspiegabile dicotomia nel modo di considerare gli animali e i bambini nascituri. Mentre la protezione degli animali suscita un’appassionata risposta, una simile protezione dei bambini nascituri provoca indifferenza e apatia. «È come se una nebbia si fosse impadronita degli spiriti che, in pratica, seziona il rapporto fra intelligenza e gli istinti».
«Il demonio oggi ha raggiunto un potere supremo, a tal punto che riesce a portare l’uomo verso la sua autodemolizione. Per natura l’uomo cerca il proprio bene. Come è possibile che, oggi, l’uomo contempli con indifferenza la sua propria distruzione? Ciò è contrario ai suoi istinti, non va senza una monumentale infestazione diabolica».
3. VARIETÀ DELL’AZIONE DEMONIACA
«L’azione del demonio è la cosa più vasta che si possa immaginare. Egli agisce in profondità diverse, secondo l’età della persona, vi sono azioni prossime e azioni remote, azioni tempestive e azioni graduali e così via. Ogni demonio è specializzato. Vi sono, per esempio, i demoni del furore e quelli dell’atonia. Le azioni demoniache possono essere in apparenza opposte, ma sono in realtà complementari».
Un elemento di questa infestazione collettiva è la presenza, sempre più frequente, di persone possedute o, al meno, ossessionate dal demonio. «In ogni rivoluzione c’è stata la presenza di uomini venuti chissà da dove, che aizzavano le persone. Io credo che, in alcuni casi, sono demoni venuti dall’inferno che prendono forme umane. E credo che questa presenza sarà sempre più frequente».
«All’azione dei demoni dell’inferno e quelli dell’aria, si aggiunge sempre di più l’azione di certi uomini che servono da “emittenti” per il demonio. Essi entrano in una tale simbiosi col demonio che sono capaci di spargere azione demoniaca attorno. Tutto ciò che dicono o fanno è impregnato di forza preternaturale».
Impossibile riportare qui, in dettaglio, le tante analisi di Plinio Corrêa de Oliveira dell’azione demoniaca sull’opinione pubblica. Mi limito a elencare alcuni titoli della raccolta sopra menzionata: azione del demonio sugli istinti; azione sull’istinto di socialità; azione sulle passioni sregolate; azione sulla sensibilità; azione sui processi psicologici; azione sull’intelletto; manipolazione dei riflessi; l’evanescenza della logica; paralisi della capacità di giudicare; atrofia della ragione e della logica; ipertrofia delle impressioni; un’opinione pubblica sempre più squilibrata, e così via.
Analizzando gli avvenimenti contemporanei, in diverse occasioni Plinio Corrêa de Oliveira commentò l’avanzare di una sorta d’ipnosi collettiva.
«La Rivoluzione agisce manipolando le menti, delle quali conosce ogni angolo. Ma qui interviene un fattore preternaturale fortissimo, che io qualifico ipnotico. L’uomo contemporaneo mi sembra sempre più un robot, senza un contatto univoco con la realtà esterna. Credo che ci sia una preparazione del genere umano per essere vittima di un’ipnosi massiccia e generalizzata. È un processo di autodemolizione, di suicidio, come non si è visto nella storia se non in episodi sporadici. Io non posso non vedere in quest’ipnosi un’azione preternaturale fortissima».
4. IL CULTO DELL’ORRENDO
Plinio Corrêa de Oliveira analizzava il crescente gusto per l’orrendo.
«Nella preparazione per il regno del demonio è necessario abituare le persone all’orrendo. Inizialmente non è tanto necessario rigettare ogni bellezza, quanto abituare le persone all’orrendo. Questo crea le condizioni per la venuta del demonio. Vedo che cresce sempre di più la connaturalità con il brutto. Chi non prova orrore di fronte al brutto e all’orrendo, prepara l’anima per l’apparizione del demonio».
In molte occasioni, Plinio Corrêa de Oliveira analizzò l’influenza della musica rock sulle persone, specie i giovani. Non solo quel rock direttamente satanico, ma anche quello suonato ormai ovunque, che produce effetti «simili a certi processi dell’azione del demonio: ostilità, sfinimento, panico, torpore, ecc. È una musica dal carattere stridente, disintegratore e distruttivo».
Un altro elemento è il diffondersi della sessualità sfrenata. «La Rivoluzione indirizza l’umanità verso l’immoralità oscena, astrusa, incalcolabile, un pansessualismo che raggiunge il parossismo. È la religione di Venere, di Afrodite, di Satana. Questo non solo prepara la venuta del demonio, ma è già un inizio di venuta».
«Un altro elemento ancora è il moltiplicarsi delle bestemmie. La bestemmia sta diventando sempre più una cosa normale, senza che le persone reagiscano. Io ritengo questo un elemento della venuta del demonio. Finora la Rivoluzione evitava di dare troppa pubblicità alle bestemmie, perché si rischiava di sollevare reazioni indesiderate. L’attuale valanga di bestemmie, ovunque pubblicizzate, non sarà parte della V Rivoluzione? Le bestemmie abituali non aprono la via al demonio? Questa lunga serie di bestemmie e di sacrilegi ha l’intenzione di abituare la sensibilità pubblica all’orrendo, facendola così più compatibile col regno del demonio».
Ancora un elemento è il diffondersi degli squilibri mentali. «C’è una corrente occultista che ritiene che i pazzi ricevano rivelazioni di spiriti o forze telluriche, cioè dal demonio. Saranno dei pazzi, sì, ma sono visitati da energie e da esseri superiori. Vedo nel diffondersi degli squilibri mentali un fenomeno di questo genere, possentemente aiutato dall’uso sempre più diffuso delle droghe. La civitas satanae sarà dominata da pazzi, drogati e guru».
«Di fronte al crollo delle istituzioni tradizionali, stiamo entrando nell’era dei guru. Sono uomini dotati di poteri ciarlataneschi e psicologici ancora non ben spiegati, capaci di comunicare certe forme di vitalità piene di effetti propagandistici. Quanto di questo potere proviene da un’azione preternaturale?».
5. È POSSIBILE IL TRIONFO DELLA V RIVOLUZIONE?
Come detto sopra, la V non sarebbe proprio una Rivoluzione quanto piuttosto il punto di arrivo del processo rivoluzionario, utopico poiché implicherebbe la distruzione della Chiesa, cosa impossibile data la promessa divina. Commenta Plinio Corrêa de Oliveira:
«Io ho la certezza che il regno del demonio non verrà mai. Tutta la teologia della storia lo nega. Non è possibile che la Rivoluzione vinca in tal modo da sradicare totalmente il Regno di Cristo. La Rivoluzione può ridurre Nostro Signore alla condizione di perseguitato e fuggitivo, ma non può estinguere la Sua regalità».
«Sono dell’opinione che l’apparizione del demonio attrarrebbe ipso facto i castighi previsti dalla Madonna a Fatima. Non è possibile che l’avvento ostensivo del culto a Satana non scateni ipso facto un castigo straordinario».
«L’instaurazione del regno del demonio sarebbe un peccato supremo, che comporta una sorta di scambio di volontà col demonio. Sarebbe l’accettazione completa della dittatura del demonio sulla mente dell’uomo contemporaneo. Qui c’è un’auge di peccato che non può essere tollerata. È come toccare un cavo d’alta tensione».
Seguendo San Tommaso e altri teologi, Plinio Corrêa de Oliveira ritiene che, anche se riuscisse a vincere, alla fine il demonio dovrebbe autodistruggersi, giacché la sua mera esistenza dà gloria a Dio.
«La crisi rivoluzionaria scoppiata col Rinascimento e l’Umanesimo raggiunge l’auge ai giorni nostri. E cammina verso la V Rivoluzione, cammina verso la distruzione di ogni civiltà, cammina verso la distruzione del genere umano in un formidabile olocausto, un suicidio collettivo dell’umanità. Sarebbe una sorta di caricatura satanica del santo sacrificio della Messa, in cui il demonio scaglierebbe la sua ultima, infame risata contro Dio».
Il processo rivoluzionario finirebbe, quindi, nel nulla.
6. UNA CONTRORIVOLUZIONE ANGELICA
Chiudiamo queste brevi considerazioni sulla V Rivoluzione con alcuni commenti sulla reazione, anche questi necessariamente succinti.
«La Rivoluzione ha un substrato satanico, da dove trae la sua influenza sulle anime. Noi non riusciremo mai a vincerla semplicemente con i trattati dottrinali. Serve una risposta angelica».
«Tanto quanto la Rivoluzione è satanica, la Contro-Rivoluzione è angelica. Io non concepisco una visione vera della Rivoluzione o della Contro-Rivoluzione che non prenda in considerazione l’orizzonte satanico o angelico. Tanto quanto la Chiesa conduce gli uomini verso gli angeli, la Rivoluzione li conduce verso il demonio. Non c’è mai stata una Rivoluzione più satanica. Per confrontarla, serve una Contro-Rivoluzione totalmente angelica. Nella misura in cui i controrivoluzionari esecreranno la Rivoluzione, l’angelico sorgerà nelle loro anime».
«La Contro-Rivoluzione oggi non è un movimento per difendere tale o tal altro bene, ma un movimento per promuovere ogni forma di bene contro ogni forma di male. Io vedo che, col favore della Madonna e con la preghiera degli Angeli e dei Santi, sopra la Contro-Rivoluzione aleggia un’azione angelica, una coorte di Angeli che le aprono le vie, la proteggono, ne moltiplicano l’efficacia».
«Nella Contro-Rivoluzione vi è un intreccio intimo fra angeli e uomini. Io credo che la Contro-Rivoluzione abbia ricevuto in modo particolare un’esemplarità angelica. Posta davanti al mondo rivoluzionario, essa sconquassa le realtà più profonde, incutendo paura nell’avversario e, allo stesso tempo, facendo rivivere una serie di cose che erano morte.
È la cavalleria angelica che misteriosamente si prolunga nella Contro-Rivoluzione, dandole una forza angelica superiore».

 

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